i tagli del governo berlusconi alle politiche sociali

La crisi economica che stiamo attraversando
scarica la drammaticità dei suoi effetti sulle fasce più deboli della
popolazione, aumentandone i bisogni sociali, vecchi e nuovi.

In un contesto del genere il sistema di protezione e di benessere sociale, compresi i servizi, viene smantellato dal governo nazionale
attraverso tagli pesanti alle regioni, agli enti locali  e alle
politiche sociali. Nella manovra finanziaria triennale del Governo i
tagli ai fondi destinati alle politiche sociali ammontano ad oltre 3,5
miliardi di euro. In particolare, se sommiamo i tagli già apportati nel
2008 con quelli del triennio 2009-2011 (tabella C della legge
finanziaria), il fondo nazionale per le politiche sociali subisce un taglio di circa 2 miliardi rispetto al 2007 (-300 nel 2008; -350 nel 2009; -630 nel 2010; -700 nel 2011); il fondo per la famiglia di 318 milioni (-90 nel 2009; -90 nel 2010; -138 nel 2011); quello per le politiche giovanili di 190 milioni (-58 nel 2009; -56 nel 2010; -76 nel 2011); quello per le pari opportunità di 96 milioni di euro (-14 nel 2009; -41 nel 2010; -42 nel 2011); il fondo nazionale per l’inclusione dei migranti viene azzerato (stanziati 100 milioni di euro nel 2007). Inoltre, dal 2010 non viene previsto neanche 1 euro per il fondo nazionale sulla non autosufficienza, che oggi ammonta a 400 milioni di euro.

da: <http://inchiestalavorosociale.org/>

 

 

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